A volte c'è un'amara ironia

Papà era un antifascista, senza se e senza ma.

Non si riconosceva, a differenza mia, nell'analisi marxista più radicale, non era un comunista, si considerava un socialista, credeva nella riformabilità del capitalismo dall'interno: su queste cose abbiamo spesso discusso, frequentemente anche litigato.

Ma sull'antifascismo mai: dal punto di vista politico papà ha sofferto tantissimo negli ultimi anni della vita la marea montante delle destre.

Il berlusconismo per lui era un'ossessione, un nemico da contrastare in ogni modo ed in ogni luogo, ai leghisti riservava un disprezzo raro, non riuscendo a concepire nemmeno in sogno la logica del localismo più retrivo (lui che da un piccolo paese era partito e non vi era più voluto ritornare).

In questo senso il suo ultimo quadro, "La bestia è qui" (dipinto nel 2002, poco prima del disastro del pogrom del 7 ottobre che per vendicare le vittime della follia jihadista ha originato il genocidio della popolazione Gazawi, prima della rielezione di Donald Trump, ma poco dopo l'invasione Russa dell'Ucraina) costituisce una sorta di amaro testamento, un urlo di dolore di una persona sempre dalla parte dei deboli e delle vittime, nel constatare che il nemico che lui aveva combattuto per tutta la vita riprendeva forza e vigore. 

Nell'immagine, che riposto in calce, un omino nudo alza le mani in segno di osanna ad una figura mostruosa, umana e disumana nel volto, che lo guarda con aria sprezzante e compiaciuta: la bestia presenta colore prevalentemente scuro, nerastro, ed ha una bandiera con un simbolo qualsiasi sulla tempia destra. La bestia è di spalle, il viso girato verso lo spettatore, ma sembra riprendere il proprio cammino verso chissà dove, incurante del piccolo sicofante.

Ogni volta che ripenso a questo quadro, ed a come sono andate le cose dopo la morte di Giuseppe, ho un brivido d'inquietudine e tanta nostalgica ammirazione per la sensibilità di mio padre.

 
 
 
 
 
"A volte c’è un amara ironia [nei quadri], spiegarne il senso e il meccanismo è semplice: le vignette satiriche prendono in giro la realtà, io prendo sul serio le vignette." - Giuseppe Bonenti, pittore e pediatra. 

 


Commenti

Post popolari in questo blog

21 settembre 2024 - 85 anni

Giuseppe Bonenti, breve storia della sua vita.

Arte figurativa contemporanea 03