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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

Andrea de Litio

Il post di oggi è dedicato ad Andrea de Litio, scultore di area abruzzese: Giuseppe ha copiato nella sua cartella di scritti sull'arte la voce di Wikipedia che ha integrato con tutta l'iconografia dell'artista che è riuscito a trovare in rete. Non uno scritto originale, quindi, ma potrebbe essere utile a qualcuno interessato all'artista il lavoro di mio padre di arricchimento dell'iconografia originale. Qui la voce originale di Wikipedia Qui il file di Giuseppe con l'iconografia aggiuntiva Il testo dell'articolo di Wikipedia è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo ; possono applicarsi condizioni ulteriori. Per quello che riguarda le immagini aggiuntive nel file assemblato da Giuseppe Bonenti, il copyright © è degli aventi diritto .

Qualche breve appunto e uno scritto corposo

Oggi, nel primo giorno di primavera che passo senza la presenza di mio padre (il cui onomastico avremmo festeggiato l'altro ieri) posto su queste pagine due scritti molto differenti tra loro: il primo è una breve serie di appunti sulla confraternita di San Marco di Andezeno, microscopico paese tra Torino, Chieri e Castelnuovo Don Bosco sulla collina torinese; l'altro invece è un corposo articolo di 109 pagine sul pittore Andrea de Aste, di origine piemontese e di formazione genovese, con una disamina della sua produzione e corredato da tantissime illustrazioni come nell'abituale stile di Giuseppe che riteneva di non poter prescindere da un'iconografia la più completa possibile per motivare e sviluppare i concetti e le idee che metteva su carta. Andezeno Andrea de Aste Nota: l'articolo su Andrea de Aste ha stili grafici dello scritto assai differenti, il che mi fa pensare che Giuseppe abbia integrato i suoi pensieri con brani di articoli trovati in giro per la rete;

Un articolo originale su Vittorio Amedeo Rapous

Dopo qualche settimana in cui ho pubblicato file di mio padre che erano poco più che ritagli che lui conservava nel suo archivio digitale per averli a disposizione al bisogno, giungiamo finalmente a un articolo originale di ben 41 pagine in cui Giuseppe espone i suoi pensieri riguardo all'opera di Vittorio Amedeo Rapous , pittore piemontese allievo del Beaumont che ha lavorato sia a Stupinigi che a Palazzo Reale: e in quest'ultima sede mio padre ha passato lunghe e per lui molto soddisfacenti giornate come guida volontaria almeno fino al 2020, raccontando in Italiano e all'occorrenza in Francese, lingua che amava molto e che parlava senza difficoltà, la storia e le storie del Palazzo e delle opere d'arte in esso contenute, ricevendo molto spesso complimenti e ringraziamenti da parte dei turisti in visita (papà era per molti aspetti una persona modesta, e soprattutto non amava vantarsi: era bravo inoltre a riconoscere la gratitudine in chi ascoltava le sue spiegazioni e

Amedeo Albini e Luigi Amidani

I due file che pubblico oggi sembrano essere trascrizioni di saggi di altri autori che papà ha corredato di illustrazioni  componendole. Ben consapevole che non si tratta di pensieri originali di mio padre, ma solo di cose che aveva raccolto in internet e che aveva organizzato per potervi accedere con calma quando ne avesse avuto bisogno, li condivido qui sperando che possano essere utili a qualche appassionato e che questi abbia un pensiero grato per una persona che ha dedicato gran parte della sua vita all'amore per la storia dell'arte in tutte le sue forme, vincendo anche la propria scarsa attitudine tecnologica pur di dare forma e sintesi al vulcano di pensieri che lo ha sempre reso vivo e inquieto allo stesso tempo. Il testo del file su Amedeo Albini è © di Arabella Cifani e di Franco Monetti. Il testo del file su Luigi Amidani è © di Massimo Pulini