Arte figurativa contemporanea 12
Non sono giorni facili per ricordare Giuseppe, un anno fa cominciava il calvario (dopo una prima settimana di speranza) che lo avrebbe portato a separarsi da noi, dopo un mese di paura e dolore che non riusciva a esprimere neanche con la sua famiglia e che pertanto ha vissuto in solitaria anche se noi siamo stati con lui tutto il tempo che è stato possibile farlo. I ricordi di quel periodo sono come una ferita dolente, per noi tutti, per questo questa settimana il mio post è difficile da redigere, dato che la memoria della sofferenza fisica e interiore di papà è viva in me più che mai. Razionalmente so che abbiamo fatto tutto quello che era possibile, sia noi, la sua famiglia, sia i colleghi che lo avevano in carico e lo hanno accudito nel migliore dei modi fino alla fine dei suoi giorni, ma la consapevolezza che tutta la fatica, la paura, tutto il dolore, tutti gli sforzi non siano stati sufficienti per farlo stare di nuovo bene, è per me una cicatrice che brucia ancora come un ferro ...