A volte c'è un'amara ironia

Papà era un antifascista, senza se e senza ma. Non si riconosceva, a differenza mia, nell'analisi marxista più radicale, non era un comunista, si considerava un socialista, credeva nella riformabilità del capitalismo dall'interno: su queste cose abbiamo spesso discusso, frequentemente anche litigato. Ma sull'antifascismo mai: dal punto di vista politico papà ha sofferto tantissimo negli ultimi anni della vita la marea montante delle destre. Il berlusconismo per lui era un'ossessione, un nemico da contrastare in ogni modo ed in ogni luogo, ai leghisti riservava un disprezzo raro, non riuscendo a concepire nemmeno in sogno la logica del localismo più retrivo (lui che da un piccolo paese era partito e non vi era più voluto ritornare). In questo senso il suo ultimo quadro, "La bestia è qui" (dipinto nel 2002, poco prima del disastro del pogrom del 7 ottobre che per vendicare le vittime della follia jihadista ha originato il genocidio della popolazione Gazawi, prim...