Il post di oggi, condivide gli appunti collezionati da mio padre riguardo agli artisti nel periodo della Riforma Protestante: se, come ho già scritto, il Caravaggio era il suo artista preferito, in seconda posizione e con poco distacco stavano gli artisti Fiamminghi. Non so per certo che cosa li facesse amare così tanto a Giuseppe: sicuramente le luci soffuse, e probabilmente anche i soggetti di vita familiare, di un mondo contadino e mercantile che era arrivato pressochè intatto fino al secondo dopoguerra. Per motivi che non sto qui ad elencare, papà ebbe un'infanzia poco felice: si sentì a suo agio solo nei periodi di vacanza dagli zii contadini, a Carpignano Sesia, di cui raccontava le attività quotidiane, dalla mungitura delle bestie, alla pigiatura dell'uva in autunno. Aveva nostalgia per quel periodo di serenità e si rattristava pensando che era tutto perduto, non solo per la morte dello zio prima che io nascessi, ma perchè con il boom economico dovuto all'industriali...
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