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Giuseppe Bonenti, breve storia della sua vita.

Giuseppe Bonenti, breve storia della sua vita.

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Il Professor Giuseppe BONENTI (Gallarate 21/09/1939 - Torino 02/01/2024) si considerava un pittore (ed un appassionato di Storia dell'Arte) prestato alla medicina: dopo la pensione (era stato Primario di Pediatria dell'Ospedale di Bra dal 1978 al 1988, poi Primario di Pediatria dell'Ospedale di Rivoli fino a tutto il 2001), ha preso la laurea prima triennale e poi specialistica in Storia dell'Arte.  Successivamente è stato Socio dell'Associazione Amici di Palazzo Reale, svolgendo per anni il ruolo di guida volontaria a Palazzo Reale a Torino, poi a Palazzo Chiablese ed infine al Museo Diocesano. Qui si raccolgono la sua produzione di saggi sui più svariati aspetti della Storia dell'arte (sua totalizzante e sana missione da quando aveva scoperto le potenzialità della rete Internet) e le immagini della sua produzione pittorica, a memoria di un intelletto vivace, sempre curioso e attivo, di una persona sensibile e spesso fragile, incapace di rassegnarsi all'in...

Santa Maria in Babilone a Cavaglià

Facciamo pausa per una settimana da Caravaggio e i suoi epigoni. In allegato a questo post un file di appunti riguardante la chiesa di Santa Maria in Babilone a Cavaglià, in provincia di Biella. Come sempre riesco a concepire difficilmente il perchè mio padre si sia interessato a questo edificio: certo è che era una persona curiosa, curiosissima. Fosse stato per lui le nostre vacanze sarebbero state un viaggio continuo tra musei, monasteri, chiese, mostre. Non aveva curiosità per le città in sè ma per il loro contenuto artistico, fosse stata la grande pinacoteca nel capoluogo di provincia, piuttosto che la chiesetta di campagna in una frazione di un paesino. Per lui era il gusto della scoperta, il piacere dell'attribuzione (aveva un database mentale di pittori degno di quello di un professore universitario ed una capacità quasi sovrumana di trovare correlazioni, influenze, somiglianze o differenze). Papà, pur appassionato di storia dell'arte, non aveva un approccio da storico n...

Caravaggeschi principali 06

Non è sempre facile trovare parole sensate per confezionare un post tutte le settimane: certe volte, come ieri, risento nella mia voce, nelle mie frasi, il suono di mio padre, quasi le avesse pronunciate lui per mia bocca. Altre volte, come oggi, non riesco a tirar fuori qualcosa di costruttivo, un aneddoto per raccontarlo, dal vuoto che ha lasciato la sua morte. Pertanto, i pochi lettori di questo blog mi scuseranno se oggi non riesco a parlare di Giuseppe, di papà. Lascio loro da leggere il sesto file di appunti sui pittori caravaggeschi principali.   Caravaggeschi principali 06

Caravaggeschi principali 05

Una cosa che di mio padre mi ha sempre stupito è il suo entusiasmo nel rapportarsi alle cose che lo interessavano: non era semplicemente curioso dell'arte, era proprio appassionato. Giuseppe negli ultimi 20-30 anni della sua vita non ha mai letto un romanzo, solo saggi e articoli sull'arte, continuando ad arricchire la sua vastissima collezione di libri. E la scoperta della rete, della marea di notizie e immagini a disposizione di chi sapeva cercare, era stata per lui l'equivalente di un bambino che scopre di avere libero accesso ad un negozio di giocattoli: lo dimostrano il gigantesco numero di file che ha lasciato indietro, dove ha collezionato appunti su qualsiasi cosa del mondo dell'arte lo incuriosisse, da rileggere in un momento successivo per averli a disposizione. In onore della sua curiosità (che ha passato anche ai suoi figli, sebbene si manifesti in maniera differente), redigo questo blog, sperando che possa essere utile a qualcuno e che questo qualcuno, maga...

Caravaggeschi principali 04

In questo periodo in cui mio padre mi manca in particolar modo, continuo a pensare alle differenze tra me e lui: riflettevo l'ultima volta sui motivi della sua passione per le opere d'arte, ma anche d'artigianato, come legame col passato, come rifiuto di perdere ciò che è cambiato, per questo il suo interesse per l'opera artistica era totalizzante e a 360 gradi, gli interessavano l'arte moderna e antica, la pittura e la scultura, l'architettura e le pitture rupestri degli uomini primitivi, tutte con pari dedizione. Io in questo sono diverso, sicuramente per reazione, dato che ho frequentato mostre d'arte tutte le settimane da quando avevo l'età per camminare, subendo (non è un errore) le infinite elucubrazioni di Giuseppe, che capivo poco e niente: ho incominciato ad apprezzare veramente l'arte solo quando l'ho studiata a scuola. Ma per me l'approccio è diverso, dove papà si appassionava alla pennellata, al gioco di luci, al mestiere dell...

Caravaggeschi principali 03

Rifletto spesso sulle differenze di carattere e di gusti tra me e mio padre: una delle cose più importanti che ci divideva era proprio l'atteggiamento riguardo all'arte. Giuseppe, papà, era interessato a tutto ciò che costituiva l'operato dell'uomo, non ho mai capito cosa ci fosse alla base di questa sua passione, forse l'ansia di tenere il contatto con le cose perdute. Essendo nato nel 1939, mio padre ha vissuto il passaggio del nostro Paese dalla civiltà contadina all'era industriale, ed aveva una grande nostalgia per i periodi passati con lo zio paterno, un secondo padre per lui (forse più del primo, dato che mi volle dare il nome di quello zio, che mai ho conosciuto, quando nacqui), che faceva il contadino. Papà ha dovuto crescere in fretta, troppo in fretta, la situazione a casa sua non era delle più felici, ed a peggiorare il tutto, finite le scuole elementari fu messo in collegio a Novara dove fece le medie ed il ginnasio: si rattristava sempre quando ric...

Caravaggeschi principali 02

In questo periodo sono molto stanco, e penso spesso a mio padre, non come un anno fa quando tutti noi eravamo disorientati e lacerati dal dolore per la sua perdita, ma mi confronto con ciò che lui mi ha lasciato e penso anche alle cose in cui eravamo differenti. Una delle cose che ho sempre invidiato a Giuseppe è la sua capacità di sorridere: un sorriso ampio e spontaneo sempre adeguato alla situazione. Io non ne sono capace non riesco a sorridere a comando, mi viene un' espressione innaturale: è il motivo per cui non mi piaccio quando vengo in fotografia. L'altra cosa che gli ho sempre invidiato è la capacità di meravigliarsi, quella luce negli occhi che gli veniva quando vedeva una cosa che gli piaceva, fosse stato anche un dipinto che aveva ammirato negli anni  diverse volte. Perchè mi è venuto in mente questo? Perchè la meraviglia lo pervadeva tutte le volte che parlava d'arte, e tutti se ne accorgevano.   Caravaggeschi principali 02   Per quello che riguarda le immag...

Caravaggeschi principali 01

Inizio oggi la pibblicazione delle raccolte di appunti di mio padre dedicate ai caravaggeschi. Già in altra occasione ho affermato che il Caravaggio era uno dei pittori preferiti di Giuseppe: di pari passo, quindi, arriva l'interesse per i pittori che si rifacevano in qualche modo alla Maniera del Caravaggio stesso. Papà dedicò una delle sue tesi di laurea in storia dell'arte a Tanzio da Varallo, sicuramente il principale caravaggesco piemontese, che aveva la caratteristica di aver lavorato in Val Sesia, luogo a cui Giuseppe era molto affezionato perchè ci aveva passato molte estati a casa dei suoi amatissimi zii (tanto amati da aver chiamato il suo primo figlio, io, Giovanni, in onore e memoria dello zio Giuanin, mancato da poco al momento della mia nascita). E questo amore per il Caravaggio traspare anche dai quadri di papà che in più occasioni si ispirò alle forme di Michelangelo Merisi e dei suoi epigoni per comporre le proprie opere. Anche il modo che mio padre ha sempre a...